Sulle pendici delle colline fra Breccia e San Fermo sorgeva la città che i Romani di Marco Claudio Marcello conquistarono nel 196 d.C. dopo aver vinto in battaglia i Galli Insubri alleati con i Comensi. Ma è solo un secolo dopo, in seguito a un’incursione dei Reti che aveva causato la distruzione di Como nell’89-90 a.C., che i Romani decisero di ricostruire l’abitato in prossimità del lago bonificando il fondovalle. Nasce così Novo Comum. La nuova città presenta il classico impianto urbanistico romano, con il reticolo di strade ad angolo retto e solide mura su ogni lato. Un impianto che in parte è riconoscibile ancor oggi nel centro storico. Como diventa capoluogo di un vasto territorio, sede di un prefetto e base di una flotta navale.
Lo sviluppo di Como romana è documentato dalla ricca collezione del Museo Archeologico P.Giovio, dalle otto colonne di marmo cipollino reimpiegate nel portico del Liceo Volta, dai vari tratti di mura della cinta urbana (I sec. d.C.) e dai resti della Porta Preatoria (II-III sec. d.C.) visibili nei sotterranei della scuola in via C. Cantù 61. Fuori mura sono da segnalare tra viale Lecco e via Dante i muri di fondazione delle Terme (cosidette Pliniane) e fra le vie Zezio e Tommaso Grossi i resti di una grande villa che risalgono al II sec. d.C.
COLLEGAMENTI: è raggiungibile da Milano mediante servizi ferroviari (www.trenitalia.com), la S.S. 35 e l’autostrada dei Laghi A9. Un regolare servizio di navigazione collega la città con i principali centri del Lario (www.navigazionelaghi.it)